A Scampia è stata ultimata la demolizione della Vela Verde, uno dei simboli di Gomorra. Un grande significato simbolico. Nuova aria di Primavera per la rinascita di un quartiere ingiustamente considerato un territorio consegnato al potere e al volere della Camorra. In realtà Scampia, pur essendo un territorio ad alta densità criminale, con i suoi 90.000 abitanti è un quartiere dove vivono tanti napoletani laboriosi e lontani dalla Camorra. Una demolizione che gran parte degli abitanti attendevano da anni. E la demolizione di un triste simbolo di Gomorra è solo l'inizio di un più vasto e corposo progetto di riqualificazione urbana denominato "Restart Scampia" che interessa l'intera area Nord.  "Siamo arrivati a un momento importante, ma è anche l'inizio del processo di rigenerazione dell'intera area di Scampia - ha affermato l'assessore comunale all'urbanistica, Carmine Piscopo - condotto insieme dalla collettività, istituzioni e università. Un ruolo fondamentale è stato svolto dagli abitanti e in particolare dal Comitato Vele a partire dalle prime istanze poste che hanno dato il via a un processo di grande portata anche per il modello partecipativo scelto per trasformare il territorio". Parte fondamentale del progetto "Restart Scampia" prevede la  realizzazione della nuova Facoltà di medicina. "Stiamo procedendo con il completamente dei lavori - aggiunge Piscopo sono concluse anche le gare per gli arredi. E questo è un ulteriore tassello per la rigenerazione dell'intera area". La nuova facoltà di Medicina si estende su un'area di circa 10 mila metri quadrati, lì dove un tempo sorgeva la Vela H. Un progetto di immenso valore simbolico. E mentre a Scampia si assiste ad un grande cambiamento in Calabria, territorio dove la 'ndrangheta continua a spadroneggiare, non accade nulla di nulla. Non si intravede cambiamento alcuno. Non si assiste a nessun movimento popolare, a nessun sussulto della società civile contro l'egemonia criminale. Confermando come la Calabria sia sempre più lontana dal resto d'Italia, finanche da territori come Scampia, un tempo regno incontrastato di "Gomorra" ed oggi pronta ad un nuovo riscatto sociale e civile.

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(Fonte Foto: napoli.fanapge.it)

Con l'avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e notificato agli imputati in queste ore dai Carabinieri si chiude l'operazione Rinascita Scott che coinvolge ben 479 indagati. Una cifra enorme comparabile solo al famoso maxiprocesso di Palermo consegnato alla storia negli anni '80 con 475 indagati e sorretto dalle indagini coordinate da Giovanni falcone e Paolo Borsellino. Una operazione giudiziaria, quella denominata Rinascita Scott, che ha avuto ampi clamori e che ha suscitato, per come era ampiamente prevedibile, grandi polemiche con opinioni differenti e con il solito scontro fra garantisti e giustizialisti. Due posizioni opposte ed entrambe oltranziste e alle quali dovrebbe subentrare solo il buon senso di lavorare ed auspicare una giustizia che possa essere imparziale, giusta e non condizionata da nessun elemento esterno. Certamente un maxiprocesso, quello di Rinascita Scott, che sarà seguito con particolare attenzione anche per alcuni nomi "eccellenti" che fanno parte del lungo elenco di ben 479 nominativi. Non è ancora certo dove verrà celebrato ma l'ipotesi più attendibile è quella di una veloce installazione di una tensostruttura con dimensioni tali da poter contenere gli spazi per almeno 700 - 800 fra indagati, avvocati ed altre figure. Un processo che farà parlare di sé e che attirerà l'attenzione dei mass - media nazionali. Si prevede che l'udienza preliminare si possa tenere entro la fine del prossimo mese di luglio.
Redazione

Oramai le dimissioni, gli incarichi ad interim ed i cambiamenti al vertice dell'Asp di Cosenza non si contano più. Se fosse stata una azienda privata sarebbe fallita e chiusa per bancarotta da tempo, ma essendo una struttura pubblica continua a macinare debiti su debiti che oramai è sempre più difficile se non impossibile quantificare.Sicuramente una situazione che si trascina negli anni dovuta essenzialmente al fatto che in Calabria, ancor più che altrove, la gestione della sanità dipende dalla politica. E questo basta per comprendere in quale stato sia giunto il disastro sanità calabrese. Disastro direttamente proporzionale al livello dei politici votati e scelti dall'elettorato calabrese. Quindi nell'Asp di Cosenza, l'ennesima dimissione, quella del Commissario, oramai ex, Giuseppe Zuccatelli. Lo stesso aveva assunto la guida dell'Asp di Cosenza lo scorso 19 febbraio, subentrando alla anch'essa dimissionaria ed ex commissaria Daniela Saitta, che rimase sulla poltrona che scotta per pochissimo tempo. La nomina di Zuccatelli in reggenza decretata dal Consiglio dei mInistri e poi ratificata dal Commissario ad acta, Saverio Cotticelli, era stata effettuata in attesa della nomina di un nuovo commissario che ora sarà necessario individuarenel più breve tempo possibile sperando che il nuovo arrivato non ripeta le brevi esperienze di chi lo ha preceduto. Certamente i continui cambi al vertice non migliorano una situazione già incandescente. E nella gestione delle Asp passano interessi di non poco conto come gli accreditamenti alle strutture private accreditate che solo in provincia di Cosenza ammontano a ben 155, fra cliniche, Rsa, strutture riabilitative e laboratori e per le quali non è detto che non si annidino interessi di personaggi politici in perenne conflitto di interessi che sulla sanità hanno costruito le loro fortune elettorali e anche personali.

 

Con la partecipazione del presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, si è svolta una riunione con il Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, alla quale erano presenti i dirigenti dell’Ente, il medico competente, i delegati Rspp, Rls, Rsu. Inoltre, il presidente Iacucci ha annunciato che darà il via libera ai test sierologici per la rilevazione di eventuali anticorpi diretti contro Sars-CoV-2. “Uno screening rivolto ai dipendenti in modo tale da garantire maggiore sicurezza sul lavoro e avere un quadro più definito dello stato di salute. Un investimento non da poco ma necessario. Con grande soddisfazione – ha affermato il presidente Franco Iacucci - devo dire che le attività dei settori del nostro Ente non si sono mai fermate, abbiamo continuato a lavorare, in un sistema di sicurezza, continuando a garantire l’erogazione dei servizi e le funzioni istituzionali della Provincia. Siamo una delle prime Province in Italia ad adottare i test sierologici. Non abbiamo avuto alcuna notizia sulle strategie che intende adottare la Regione e, purtroppo, anche se più volte chiesto come sistema delle autonomie locali, non siamo stati coinvolti nella fase 1 e continuiamo a non essere coinvolti nella fase 2. Cosa che invece è avvenuta in tutte le altre Regioni d’Italia. La sfida si vince solo con il coinvolgimento e la solidarietà di tutte le istituzioni, mentre la Regione continua ad operare in solitaria. Oggi credo sia fondamentale, soprattutto in una regione che ha avuto una minore diffusione del virus, monitorare i contagi. Questi test sono considerati anche dal Ministero della Salute uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità, nonostante non possano essere considerati sostitutivi al test molecolare. Al di là dei test sierologici, il Protocollo approvato ieri è la dimostrazione del lavoro no-stop del Comitato di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il Protocollo definisce nel dettaglio le misure di prevenzione e sicurezza da attuare negli ambienti di lavoro degli uffici della Provincia di Cosenza, finalizzate al contenimento della diffusione del fenomeno correlato alla pandemia da COVID-19”. Ciascun dipendente, prima di effettuare le procedure di ingresso, dovrà ritirare i DPI (mascherine e guanti – quantità necessaria per una settimana lavorativa) nei punti di distribuzione che saranno localizzati alle portinerie dei due Palazzi. Misure adottate, ovviamente, a seconda delle mansioni e delle attività da svolgere. Ingressi e uscite scaglionati, riunioni tra colleghi solo in caso di urgenza ma seguendo rigide misure, regole precise sull’utilizzo dei mezzi dell’Ente. Nel Protocollo si riportano le linee guida e le disposizioni di riferimento alle quali dovranno uniformarsi tutte le articolazioni organizzative dell’Ente, in considerazione della necessità di evitare situazioni di pregiudizio per la sicurezza dei lavoratori. “Dall’ingresso in sede con la misurazione della temperatura tramite termoscanner alla consegna dei dispositivi di protezione individuale, dalle modalità di accesso al personale esterno fino alla pulizia e sanificazione dei luoghi lavoro. Nel Protocollo, redatto in applicazione di quello sottoscritto tra Governo e parti sociali il 24 aprile 2020, troviamo – ha spiegato Franco Iacucci - le linee guida e le prescrizioni da rispettare per lo svolgimento dell’attività lavorativa in condizioni di sicurezza. Ovviamente, ove possibile, verrà prediletta, ancora l’attività di smart working, così come previsto nel Dpcm del 26 aprile 2020. Come Provincia, prendiamo tutte le precauzioni possibili, ma abbiamo il dovere e l’obbligo di contribuire a far ripartire il Paese, partendo dai tanti investimenti e dai lavori che possiamo mettere in campo. Voglio ringraziare tutti i dipendenti della Provincia per il grande spirito di collaborazione e per l’impegno dimostrato in questa difficile fase di emergenza”.  

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Salgono a 1.132 i positivi al Covid-19 in Calabria. Tre in più rispetto alla giornata di ieri. Si registra anche un nuovo decesso nel cosentino. I decessi salgono a 91  I tamponi effettuati dall'inizio della pandemia sono 44.284. Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:
Catanzaro: 39 in reparto; 51 in isolamento domiciliare; 94 guariti; 33 deceduti.
Cosenza: 10 in reparto; 272 in isolamento domiciliare; 149 guariti; 31 deceduti.
Reggio Calabria: 12 in reparto; 2 in rianimazione; 126 in isolamento domiciliare; 108 guariti; 16 deceduti.
Crotone: 5 in reparto; 28 in isolamento domiciliare; 74 guariti; 6 deceduti.
Vibo Valentia: 51 in isolamento domiciliare; 20 guariti; 5 deceduti.

Nel numero dei casi testati attraverso tampone, sono compresi 1.824 riferiti ai rientrati presso la propria residenza. Rientri positivi: 1 soggetto a Vibo Valentia e 1 a Catanzaro.Le persone decedute vengono indicate nella provincia di provenienza e non in quella in cui è avvenuto il decesso.

soggetti in quarantena volontaria sono 8.639 così distribuiti:
- Cosenza: 1.496
- Crotone: 2.283
- Catanzaro: 2.228
- Vibo Valentia: 575
- Reggio Calabria: 2.057.

Anno mondiale dell’Infermiere, Giornata internazionale dell’infermiere, bicentenario della nascita di Florence Nightingale, madre dell’Infermieristica moderna. La pandemia COVID-19 ha “fermato” le presenze fisiche a questa tripla celebrazione - che sarà comunque recuperata appena la situazione lo consentirà - ma non la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI), che, per la prima volta nella sua storia, ha programmato di onorare la ricorrenza del 12 maggio esclusivamente on line, contando sul web e sui social, per diffondere, nel corso della giornata, numerosi contenuti inediti dedicati alla professione. “Noi infermieri ci troviamo in questa nuova modalità certamente più asettica, che è diventata però l’unica alternativa possibile agli incontri con colleghi, istituzioni e cittadini per condividere esperienze e saperi - spiega la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli -. Non potevamo creare, proprio noi, occasioni di assembramento, né potevamo pensare di lasciare sguarniti i nostri luoghi di lavoro: gli ospedali, le Rsa, il territorio, in questo giorno che pure rappresenta una festa segnata in rosso sul calendario degli infermieri di tutto il mondo”. Gli infermieri ci sono. Lo sanno i cittadini che li riconoscono in questo periodo come unici compagni nei loro momenti di bisogno, sia dal punto di vista clinico che umano, perché per gli infermieri, come recita il Codice deontologico, “il tempo di relazione è tempo di cura”. Lo hanno dimostrato - e lo stanno dimostrando - nonostante le necessarie tute di contenimento e i tripli guanti di lattice di protezione Lo sanno le istituzioni, che ne chiedono l’intervento nelle situazioni più gravi, rendendosi finalmente conto della carenza che la FNOPI ormai denuncia da anni e che l’OMS a livello mondiale ancora quantifica in almeno 6 milioni di unità. In Italia, ne occorrono 53mila, di cui gran parte sul territorio come infermieri di famiglia/comunità, per una vera assistenza a misura di cittadino. Il ricordo di Florence Nightingale non si spegne con la pandemia: dalle ore 10 di martedì 12 maggio, la Federazione diffonderà uno speciale in diretta sul proprio sito (www.fnopi.it) e i canali social che, in pochi minuti, farà compiere agli spettatori un virtuale tour del mondo, con contributi esclusivi dedicati a infermieri e cittadini. Da un inedito video animato sul rapporto che lega Florence all’Italia, all’interpretazione dei suoi più celebri aforismi; dalle testimonianze degli infermieri in prima linea nella lotta a COVID-19, agli interventi istituzionali delle autorità coinvolte dalla Federazione nelle celebrazioni che avrebbero dovuto tenersi nel capoluogo toscano, città natale di Florence, da cui ha tratto il nome. “Mai come in questo periodo è necessario guardare al passato per farne tesoro e costruire un futuro migliore - spiega Mangiacavalli -. La pandemia ci ha insegnato che occorre studiare dati, lavorare su evidenze scientifiche, agire di comune accordo con metodo e professionalità. Sono tutte intuizioni già presenti nel pensiero e nelle opere di Florence che, oltre ad essere la madre di tutti noi infermieri, è stata una fine statistica, tanto che all’estero la ricordano come colei che ha ridotto la mortalità per malattie dei soldati nella guerra di Crimea dal 47 al 2 per cento. Quello che, per analogia, ci auguriamo possa accadere nell’emergenza COVID-19”. Lo speciale on line della FNOPI sarà anche occasione per rilanciare la campagna di raccolta fondi #NoiConGliInfermieri, mirata a erogare contributi immediati e concreti ai professionisti colpiti da COVID-19. Questo, grazie agli appelli registrati da numerose personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport e disponibili sulla piattaforma dedicata www.noicongliinfermieri.org Inoltre, il musicista Paolo Fresu ha regalato agli infermieri un brano inedito, intitolato “Perfetta”, proprio in onore di Florence, che chiuderà idealmente la trasmissione. “Oggi sappiamo che Florence, con il suo agire, ha salvato migliaia di vite. Come facciamo noi infermieri, ogni giorno, prima, durante e dopo l'emergenza. E dico dopo, perché ci sarà un dopo e, guardando agli errori del passato, non bisognerà più ripeterli. Noi saremo lì, vigili e attenti, affinché ciò non accada”, è l’appello della presidente Mangiacavalli in questo particolare 12 maggio.Per la FNOPI, investire sul personale sanitario, a partire da quello infermieristico, e dare piena attuazione al Patto per la salute approvato a fine 2019 è il modo migliore per fare tesoro di questa drammatica crisi, per ripensare e innovare strutturalmente il nostro Servizio Sanitario Nazionale, per dare nuove speranze e migliorare l’assistenza a tutti i cittadini, senza distinzioni o disuguaglianze.

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Quando il fine come quello della salute diventa priorità, è inevitabile raggiungere l’obiettivo con successo. Così è stato per l’evento social #MusicaeCoraggio, ideato da Pierluigi Virelli con la partnership del MEI-Meeting degli Indipendenti e la collaborazione dell’associazione teatrale di Lamezia Terme, “I Vacantusi”, garante della raccolta fondi a sostegno della sanità calabrese. La rassegna culturale, di musica popolare e spettacolo che ha coinvolto in due tappe: il 25 aprile e il 1 maggio in diretta Facebook e Instagram, quasi 50 artisti del panorama nazionale ed internazionale, ha raggiunto numeri importanti di pubblico, regalando momenti di intrattenimento e riflessione. Nella maratona del secondo appuntamento: “Solidarietà al lavoro”, lo spettacolo durato più di 3 ore, ha visto alternarsi momenti di musica e risate, contando più di 13.500 visualizzazioni. Nella staffetta del concertone online si sono alternati: Domenico Tino, in una interpretazione personale di Rino Gaetano con il “Cielo sempre più blu”; Micaela, con la sua canzone del Festival di Sanremo “Fuoco e cenere”; Rocco NigroLaura DeRonzo con la loro fisarmonica e la pizzica; Diego e Salvatore De Siena della band storica Il Parto delle Nuvole Pesanti con il brano: “Che aria tira”.A #MusicaeCoraggio in prima linea ci sono stati: la cantante Lisa con la sua canzone “Oceano”; Davide Rondoni, con il suo poemetto “Contro lo scontento”; il violinista e percussionista salentino Mauro Durante, con la sua “Indiavolata”.  Ed ancora dal Salento a ritmo di pizzica il duo Flavio e Giancarlo Paglialunga con il loro canto di lavoro; il comico di Made in Sud, Marco Capretti e i racconti della sua quarantena familiare; da Matera la fisarmonica di Claudio Mola. A #MusicaeCoraggio non è mancato il sorriso con Gennaro Calabrese e le sue imitazioni di Feltri e Marzullo. Ci sono stati anche: Angelo Pisani e la sua lira; la cantante livorneseKarima con il brano: “Love my life” dei Queen; ed ancora la chitarra battente di Francesco LoccisanoNando Citarella con la sua chitarra del 1904; CataldoPerri, con il brano “Carrette di mare” dedicato alle vittime del Covid e agli ultimi della società; Andrea Rivera, con il suo racconto- omaggio ai cantanti della musica italiana. In conclusione di serata sono arrivati: i video messaggi del paesologoFranco Arminio con la sua poesia “Autocertificazione”; e il contributo di Sergio Cammariere con il brano suonato al piano: “Tutto quello che un uomo”. L’evento ha portato ad ottenere un ottimo risultato per quanto riguarda le donazioni. “Subito dopo #MusicaeCoraggio- dice Pierluigi Virelli- sono stato contattato dal Pronto Soccorso San Giovanni di Dio di Crotone, mi hanno manifestato il loro disagio per la mancanza di dispositivi di sicurezza contro il Covid 19. Ho deciso di devolvere l’incasso delle donazioni proprio a loro”. In questi giorni con i contributi economici dell’evento social #MusicaeCoraggio verranno donati al Pronto Soccorso San Giovanni di Dio: saturimetri, guanti, disinfettanti e igienizzanti per mani.

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