Gli ultimi dati relativi all'andamento dei tumori nell'area ionica cosentina destano notevoli preoccupazioni. Basti accennare ad un numero che parla da solo. Nel 2022 circa 8.000 gli accessi presso l'Ospedale "Nicola Giannattasio" di Corigliano - Rossano tra primi casi, terapie e visite presso l'Unità operativa di oncologia guidata dal primario, dott. Angelo Pomillo. 

 
E l'unità operativa di oncologia dell'Ospedale Giannattasio è l'unico centro specialistico per l'intera fascia ionica, da Montegiordano a Cariati, area che raggruppa circa 300.000 abitanti.
 
L'Ospedale "Nicola Giannattasio " di Corigliano - Rossano
 
Ma nonostante l'impegno quotidiano e senza sosta del dott. Pomillo e del suo staff che mediamente ogni giorno affrontano le problematiche di circa 50 pazienti, è ovvio che tale immenso sacrificio non riesce a coprire il fabbisogno sempre crescente.
 
"Il reparto - ha affermato il primario di oncologia, dott. Angelo Pomillo, in una intervista rilasciata da un quotidiano regionale - è strutturato per una accoglienza di dieci posti letto. Tra i servizi importanti che riusciamo ad erogare - continua il primario di oncologia - vi è l'impianto del "pic", ausilio necessario per la somministrazione dei farmaci per la chiemoterapia, direttamente in ospedale nel reparto di anestesia e rianimazione".
 
Il dato del 30% di aumento è dovuto probabilmente - a giudizio del primario Pomillo - ai mancati controlli dovuti al periodo del Covid.
 
I tumori più diffusi sono quelli del colon e del seno. Indubbiamente anche il primario pone l'attenzione verso la prevenzione.
 
Ma sulla prevenzione in Calabria il discorso è ancora molto lacunoso. 
 
Basti solo accennare che i "registri tumorali di popolazione" obbligatori da decenni per tutte le Asp d'Italia sono in Calabria ancora fermi a dati relativi al 2015 o 2016. Nonostante la legge regionale che istituisce i registri stessi e nonostante le continue e pressanti interrogazioni in merito del consigliere regionale Ferdinando Laghi.
 
Il consigliere regionale, Ferdinando Laghi, da sempre impegnato su tematiche della sanità
 
Tali dati che dovrebbero essere poi coordinati da una struttura regionale dovrebbero poi essere comunicati al Ministero della Salute che con i dati aggiornati prepara anno per anno le strategie più idonee per la prevenzione. Inutile dire che l'unica regione d'Italia che trasmette a Roma dati vecchi e completamente inutili è la Calabria che, come sempre e soprattutto nella sanità, è la solita magia nera.
 
E non potrebbe essere altrimenti considerando che la sanità in Calabria è pilotata e controllata da una classe politica di mercenari e carnefici che hanno distrutto in Calabria non solo la sanità ma finanche la speranza.
 
Infatti i "viaggi della speranza" dei malati di tumore al di fuori dei confini regionali sono sempre in aumento.
 
E non è solo la mancata prevenzione a preoccupare ma anche il mai affrontato tema dell'inquinamento ambientale. In poche parole quello delle tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici interrati dalla 'ndrangheta per decenni e decenni negli alvei dei fiumi e sotterrate nei terreni.
 
Clamoroso  il caso scoperto negli anni '90 delle tonnellate di ferrite di zinco sotterrate nella sibaritide in terreni in gran parte mai bonificati.
 
Terreni della sibaritide con la lavori di bonifica ambientale mai ultimati
 
Infatti ben 18.000 casi di nuovi tumori nel 2022 registrati in Calabria ( nell'intero territorio nazionale ne sono stati registrati 390.700 ) su una popolazione reale di 1.500.000 abitanti ( i residenti sono 1.836.650 ma almeno 350.000 sono "fuorisede) rendono la Calabria la terra con il più alto tasso tumorale d'Italia.
 
Ma nessuno affronta queste tematiche. tutti in silenzio, ossequiosi ad una cultura dell'omertà e del servilismo al potere che è la base sulla quale si fonda la cultura mafiosa che ha consentito alla 'ndrangheta di spadroneggaire e divenire nel tempo l'organizzazione criminale più potente al mondo.
 
Con la complicità della politica, della burocrazia corrotta, di parti corrotte delle istituzioni. 
 
Con la complicità di quella borghesia mafiosa intoccabile e impunita che governa la nostra terra e che sulla sanità e sui malati ha costruito le sue fortune economiche ed elettorali.
 
Questa è la verità mai in Calabria la verità non ha mai avuto alcuna fortuna e mai nessun estimatore.
 
Indubbiamente i tumori cresceranno anno dopo anno ma anche se dovessero crescere all'infinito in Calabria mai nessuno si ribellerà al "Sistema" e mai nessuno si opporrà alla classe politica dominante.
 
Quella classe politica che ha distrutto tutto e tutti e che i calabresi, inspiegabilmente e da veri masochisti, ancora ossequiano e votano.
 
Redazione