Oggi, 4 febbraio, è la "Giornata Mondiale contro il Cancro" che nel Pianeta provoca oltre 10.000.000 di decessi l'anno. Molti passi in avanti sono stati fatti e tanti altri vi sono da fare.Il 19 dicembre 2022 è stato presentato al Ministero della Salute il volume "I numeri del cancro in Italia 2022". Prezioso  studio illustrato e prodotto dalla collaborazione fra Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Airtum ( Associazione Italiana Registri Tumorali), Fondazione Aiom, Ons, Passi, Passi d’argento e Siapec.


 
Nel rapporto per il 2022 sono stimati 390.700 nuovi casi con un incremento di 14.100 nuove diagnosi confrontando i numeri del Rapporto relativo al 2020. Sotto accusa gli stili di vita scorretti. Un terzo degli alunni è in sovrappeso e il 10% è obeso, un quarto degli italiani fuma e i sedentari sono passati dal 23% del 2008 al 31% del 2021.

Dopo il dramma della Pandemia si assiste ad una ripresa della prevenzione e degli interventi chirurgici in fase iniziale.

"Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2022, è -si legge nel rapporto - il carcinoma della mammella (55.700 casi, +0,5% rispetto al 2020), seguito dal colon-retto (48.100, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), prostata (40.500, +1,5%) e vescica (29.200, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne).

Per il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, "i dati raccolti durante il biennio 2020-2021 «segnano un momento di accelerazione per lo più in senso peggiorativo per quanto riguarda i fattori di rischio comportamentali per i tumori: si tratta di un dato che non può non destare preoccupazione se si considera che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati intervenendo su fattori di rischio prevenibili, soprattutto sugli stili di vita".

Per il Presidente dell'Aiom, Saverio Cinieri,  "Questi dati aggiornati invitano sempre di più a rafforzare le azioni per contrastare il ritardo diagnostico e per favorire la prevenzione secondaria e soprattutto primaria, agendo sul controllo dei fattori di rischio".

Sul piano regionale si stima che i nuovi casi diagnosticati in Calabria nel 2022 possano raggiungere le nuove 16.000 diagnosi mentre i decessi per tumore nel 2021 sono stati circa 1.700 dei quali più della metà, per la precisione ben 885, nella sola provincia di Cosenza,.

Ma in merito a tali numeri è doveroso precisare che la Calabria è l'unica Regione in Italia dove i "Registri Tumorali di popolazione" gestiti dalle Asp e dai quali si traggono i dati non funzionano ed alcuni sono aggiornati addirittura al 2015. Come non funziona e non è attivo in alcun modo neanche il Coordinamento regionale afferente al Dipartimento Salute della Regione Calabria ed istituito con la L.R. 12 febbraio 2016 n.2 ( per ultimo in Italia).

Coordinamento regionale affidato da poco tempo al dirigente regionale, dott. Francesco Lucia.

 



Non è ben chiaro come a livello della raccolta di dati nazionali si possa consentire che una Regione non sia in grado di dare i numeri giusti ed aggiornati.

Ma la Sanità in Calabria è una latrina maleodorante e disgustosa gestita da una classe politica famelica e corrotta impegnata a lucrare sulla sanità centinaia e centinaia di milioni di euro.

Del Registro Tumorale di popolazione alla fine della Fiera in Calabria non gliene frega nulla a nessuno. Nonostante il fatto che dai dati del registro tumorale di popolazione che in altre regioni funziona da decenni è possibile organizzare e promuovere su basi scientifiche validi progetti di prevenzione.

Ma anche sulla prevenzione dei tumori non sembra esservi in Calabria alcuna attenzione.

La grande maggioranza dei calabresi affetti da neoplasie tumorali si affidano ai cosiddetti "viaggi della speranza" con cure in altre regioni.

E a tutto ciò non corrisponde alcune protesta, alcun movimento popolare, nel perfetto stile culturale tutto calabro della rassegnazione e del silenzio accettando il proprio destino come se fosse immodificabile ed eterno.

Quando, invece, su temi così importanti come quello della salute sarebbe necessario un risveglio delle coscienze, una nuova capacità di aggregazione e una rinnovata speranza nel far sentire la propria voce di cittadini e di esseri umani che hanno tutto il diritto di aver tutelato il bene più prezioso della vita, quello della salute.

 



Redazione