Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli,  chiede, come riportano oggi La Verità e l'Agenzia Agi, che “si faccia piena luce, adesso, anche sugli Open Day vaccinali, sui criteri adottati, su quali basi ed evidenze scientifiche si sono portati migliaia di giovani ad aderire a questa campagna in quelle oceaniche iniziative, andate avanti in modo no stop, anche durante la notte e per tutta l’estate del 2021”. 

“Ricordo che Diritti Civili, insieme a La Verità, fu tra i pochissimi che, come - continua Corbelli - si può vedere sul nostro profilo Fb, con i numerosi interventi e post, si batté sin dall’inizio contro questa iniziativa, che chiedevamo di fermare, ritenendola sbagliata, ingiustificata e anche pericolosa, riportammo, a questo proposito, a fine maggio 2021, l’allarme sul rischio miocardite per i giovani citando uno studio americano, reso noto dal New York Times.

Ma non bastò per fermare questa campagna di vaccinazione di massa dei ragazzi che andò avanti nonostante anche la morte della giovane, sfortunata studentessa 18enne genovese, Camilla Canepa, deceduta il 10 giugno 2021, sedici giorni dopo l’inoculazione del siero in uno di questi Open Day.

Si spingevano i ragazzi a questi centri vaccinali regalando, in alcune regioni, …un panino, una birra, un gelato, un biglietto per la partita! Senza fare alcun controllo preventivo, nessun test sierologico".

"Abbiamo più volte chiesto, in questi ultimi , quasi, due anni che si indaghi su questi Open Day.

Lo facciamo di nuovo oggi, chiedendo alla Procura di Genova, che su questo (sui criteri adottati per la promozione degli Open Day) ha aperto un’inchiesta e ha sentito, in gran segreto, la scorsa estate, i componenti dell’ex Cts, che risultati ha prodotto la loro indagine.

Dopo quella di Bergamo è dalla procura genovese che ci aspettiamo di conoscere l'altra verità! E’ importante e doveroso andare sino in fondo in questa inchiesta sugli Open Day per verificare i fatti, i criteri che sono stati adottati, sulla base di quali studi scientifici, per portare alla vaccinazione di massa migliaia di ragazzi (che, com’era noto già allora e come è stato poi confermato, in seguito, con il Covid non correvano alcun rischio, a differenza invece delle possibili gravi conseguenze per gli effetti collaterali, sconosciuti al momento, del siero) e, nel caso, accertare le eventuali, gravi responsabilità penali.

Bisogna per questo fare chiarezza. Lo si deve soprattutto - conclude Franco Corbelli - ai familiari di Camilla e delle tante altre vittime innocenti (soprattutto giovani, sani) che continuano a registrarsi nel nostro Paese, anche in Calabria, con un nuovo tragico caso proprio in queste ultime ore".

Redazione