E' giunta l'ora di fare sul serio. Basta con sterili campanilismi e piccoli interessi di bottega di una classe politica di scarsissimo livello e praticamente nulla. I territori di Cosenza e Rende vivono oramai in una crisi strutturale di immani dimensioni. Basti citare le esangui casse comunali e la crisi dei servizi, per non parlare delle voragini sulle strade, del dramma della raccolta dei rifiuti e di tanto, tanto altro. I residenti dei due comuni, sommati fra loro sono al di sotto dei 100.000 abitanti. Infatti al 31.12.2021 i residenti del Comune di Cosenza sono 63.713 ( Dato ufficiale Istat),
 
Panorama di Cosenza
 
 
mentre quelli del comune di Rende, sempre al 31.12.2021 sommano a 36.051. Sommando i due comuni si giunge a 99.764 residenti che, ovviamente, non corrispondono ai reali abitanti, essendo almeno il 20%, dato che vale per l'intera regione, i cosiddetti "Fuorisede", cioè coloro i quali per vari motivi conservano la residenza in Calabria ma per motivi di studio o lavoro, vivono altrove. I veri "abitanti" sono all'incirca 80 - 85.000, una cifra che tende sempre più a diminuire sia per il calo delle nascite, sia per l'inarrestabile emigrazione giovanile, soprattutto quella intellettuale, che dopo essersi diplomata o laureata, per trovare lavoro lascia la Calabria.
 
Panorama di Rende
 
In un simile contesto di impoverimento demografico dove i giovani vanno via e dove la percentuale di anziani e pensionati è sempre più alta, mantenere campanilismi e municipalità è oramai superato e fuori dal tempo. L'unione fra Rende e Cosenza è oramai necessaria per rilanciarne il territorio con maggiore sburocratizzazione e maggiore efficienza. Si potrebbe proporre in Consiglio Regionale una proposta di legge per indire il referendum popolare ed in merito sembra che vi siano già alcuni consiglieri regionali già disponibili e pronti a tale iniziativa.
Scheda per quesito referendario
 
Potrebbe essere il primo passo per avviare una nuova stagione. Ovviamente l'iniziativa deve partire dal basso, dal popolo, dalle associazioni, dai movimenti. Sperare che possa partire dalla politica è speranza vana. E' come pensare che un governo di ladri possa approvare leggi ferree contro i furti e le tangenti. Le caste politiche delle famiglie oligarchiche che da decenni controllano il territorio, hanno tutto l'interesse nel mantenere tutto nell'immobilismo. Ci si augura che si possa iniziare a discutere dell'argomento e che l'appello lanciato sulle colonne de "La Voce Cosentina.it" possa raccogliere interesse e attenzione.
Redazione