La Calabria è sempre stata una terra strana, sempre in controtendenza con il resto del Paese. In tutto e anche in politica.  
 
Mentre alcuni partiti a livello nazionale erano praticamente inesistenti in Calabria riuscivano ad ottenere percentuali di voti ragguardevoli. 
 
Accadeva per piccoli cespugli di centro che nelle Regioni del Nord avevano percentuali da prefisso telefonico ed in Calabria, invece, riuscivano ad ottenere l'elezione di consiglieri regionali.
 
La spiegazione è molto semplice. Nelle altre Regioni il voto d'opinione è determinante e quello clientelare e di scambio, seppur esistendo, non è maggioritario. 
 
Invece in Calabria il voto non è altro che la somma delle preferenze dei candidati portatori di voti i quali sono la somma di favori, prebende, e tanto tanto altro.
 
Infatti alcuni candidati sono eletti più volte con partiti diversi dimostrando che con qualsiasi partito decidano di candidarsi prendono sempre migliaia di voti con l'elettorato che non vota il partito ma ovviamente il candidato.
 
L'importante è gestire il potere. 
 
E su questo Forza Italia è la "Bibbia", come lo erano il vecchio Psi e la vecchia Dc nella Prima Repubblica. 
 
Mentre Forza Italia sul piano nazionale boccheggia in Calabria è il primo partito fra tutti e anche nella coalizione di centrodestra.
 
E di questo ne è perfettamente consapevole il Governatore Roberto Occhiuto, che  rappresenta l'uomo forte del partito nel Sud per come si è sottolineato in un recente articolo pubblicato il 2 febbraio da "Il Corriere della Sera". (in foto).
 
Governare la Regione con la più alta percentuale di voti per Forza Italia in tutto il Paese non è da poco.
 
Silvio Berlusconi con Roberto Occhiuto
 
L'ennesimo record della Calabria. E forte di tutto ciò il Governatore Occhiuto decide il bello e il cattivo tempo. 
 
Praticamente decide tutto in regime di monopolio assoluto lasciando alla Lega e a Fratelli d'Italia le briciole con un ruolo da comparse.
 
Occhiuto decide autonomamente la nomina degli assessori come ha fatto recentemente con l'assessore Marcello Minenna, decide autonomamente quali deleghe assegnare e, soprattutto, quali deleghe mantenere. 
 
Basti solo accennare che detiene per se stesso le pesanti deleghe del Turismo, delle infrastrutture e dei lavori pubblici, oltre a quella della sanità, essendo anche Commissario ad acta dal 4 novembre 2021.
 
Per non parlare poi degli assessori azzurri in giunta.
 
La vicepresidente Giusi Princi, cugina ed emanazione del deputato forzista Francesco Cannizzaro gestisce fra le tante deleghe l'Istruzione, le Pari opportunità, le Finanze e l'edilizia scolastica. 
 
Gianluca Gallo alla guida dell' Agricoltura. Rosario Varì, legatissimo al coordinatore berlusconiano Giuseppe Mangialavori, è al comando dello Sviluppo economico.
 
Quello che rimane è stato affidato agli assessori leghisti e di Fratelli d'Italia. 
 
Alla leghista Emma Staine sono andati i Trasporti e le Politiche sociali, mentre Filippo Pietropaolo di FdI detiene le deleghe per le Risorse umane e Organizzazione e a Giovanni Calabrese, anche lui di Fratelli d'Italia, gli è stata affidata la delega per il lavoro.
 
Il tutto è ovviamente fortemente umiliante soprattutto per Fratelli d'Italia che a livello nazionale è il primo partito, che quota nei sondaggi al 30%, che esprime il Premier, Giorgia Meloni, e che, nonostante tutto ciò, in Calabria conta poco o nulla.
 
E non sono in pochi a lamentarsi di tutto ciò all'interno dei quadri irigenti locali di Fratelli d'Italia rimproverando nei conviviali, ovviamente non ufficiali, l'assenza della coordinatrice regionale, la sottosegretaria agli interni, Wanda Ferro, troppo occupata a Roma e troppo assente in Calabria. 
 
La sottosegretaria e coordinatrice di Fdi, Wanda Ferro, con la Premier Giorgia Meloni
 
Assenza che indebolisce il peso del partito. In tanti si augurano le sue dimissioni da coordinatrice regionale per potersi dedicare completamente all'importantissimo ruolo di governo che esprime in modo eccellente. 
 
Ma nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente conoscendo il rapporto fortissimo che lega la sottosegretaria Wanda Ferro alla leader e fondatrice del partito, Giorgia Meloni.
 
E nel frattempo il potente Govenatore, Roberto Occhiuto, gongola e con lui il fratello senatore, Mario Occhiuto, e la compagna sottosegretaria, Matilde Siracusano.
 
Una famiglia politica dal potere sconfinato come mai nessuna famiglia politica in Calabria ha raggiunto. 
 
Ed in Calabria le famiglie politiche sono la norma, essendo la politica calabrese una passione di famiglia sin dagli albori della Repubblica.
 
 
 
Redazione