La candidata Mariolina Fera con Luigi Brugnaro, Presidente di "Coraggio Italia"

La campagna elettorale regionale volge al termine, la chiusura ufficiale è venerdì 1 ottobre, poi la pausa elettorale ed il voto il 3 e 4 ottobre. Si vivono i giorni più intensi e più decisivi, come sempre. Un voto con il quale si eleggerà il nuovo Governatore ed il nuovo Consiglio Regionale. Ma in questa campagna elettorale si registra anche una novità che riassume per la sua peculiarità anche rilevanza nazionale. Infatti le elezioni regionali in Calabria saranno la prima esperienza elettorale, la prima verifica elettorale di una nuova aggregazione politica nata da qualche mese. Parliamo di "Coraggio Italia", il partito presieduto e fondato dal Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, al quale hanno aderito Giovanni Toti, Governatore della Liguria, con il suo movimento "Cambiamo" e il sanatore Gaetano Quagliariello con il suo movimento "Idea". Un partito che conta già un nutrito gruppo di deputati e senatori. E nell'ambito della lista di "Coraggio Italia" si candida per la circoscrizione Nord che coincide con la provincia di Cosenza, Mariolina Fera, da tempo impegnata nel mondo sindacale e nel mondo sanitario. Discutiamo con lei della sua candidatura e del momento politico attuale.
 
COSA TI HA PORTATO A CANDIDARTI E PERCHÉ VUOI IMPEGNARTI IN PRIMA PERSONA A QUESTA TORNATA ELETTORALE? 
"La mia propensione politica nasce ormai qualche decennio fa, quando ho abbracciato vari progetti politici che ricordo con piacere, anche perché sempre finalizzati al bene della mia regione e della mia Città. Ho deciso, questa volta, di scendere in campo, perché reputo fondamentale mettere la propria faccia e la propria voglia al servizio delle persone che, come me, credono in una Calabria nuova, al passo con le altre regioni e con l’Europa intera. Fulcro della mia Mission, sarà sicuramente la Sanità pubblica, deturpata da gestioni discutibili e spesso sconnesse con le reali necessità". 
LA SANITA’ CALABRESE, TRA CATTEDRALI NEL DESERTO E DEFICIT ASSISTENZIALI, COSA SI PUO’ FARE PER PORTARE LA NOSTRA REGIONE AL PARI DEL RESTO D’ITALIA? 
"La macchina della sanità pubblica è in seria crisi, anche a causa delle cattive gestioni organizzative. Le scelte sconsiderate dei Manager, specialmente nella distribuzione dei servizi sul territorio, ha causato e continua a causare innumerevoli disagi agli utenti bisognosi di cure mediche e costretti, troppo spesso, a rivolgersi alle strutture Private che somministrano servizi veloci e a km zero. Il nostro obiettivo resta quello di garantire assistenza a tutti, senza distinzioni e discriminazioni, al giusto costo e nei giusti tempi, con la professionalità che meritiamo". 
ASSISTENZA AI VULNERABILI E TUTELA DEI CITTADINI IN FORTE DISAGIO, COSA FARESTI PER ARGINARE IL PROBLEMA? 
"Spesso la politica ha dimenticato, o per meglio dire messo in secondo piano, il servizio di tutela ai vulnerabili e alle persone in difficoltà; Lo abbiamo notato in questi periodi di Chiusura a causa del Covid e della carenza massiccia di lavoro. Non abbiamo mai pensato, se non nell’emergenza in corso, ad un piano per la tutela delle persone in difficoltà a causa di limitazioni fisiche e/o psichiche e alle famiglie che non sanno come affrontare le tante spese utili per vivere con dignità. Di certo il Covid ci ha aiutato a comprendere le reali necessità e soprattutto che direzione seguire per colmare l’enorme divario creatosi. Sicuramente servizi adeguati legati alla creatività ed allo svago dei soggetti vulnerabili congiuntamente ad una rete di sostegno ai bisognosi con i pronto spesa e i pronto farmaci, anche grazie al supporto innumerevoli associazioni sparse sul territorio. Una delle altre carenze è sicuramente quella di una rete di sportelli per il sostegno psicologico e di consulto alle malattie sessualmente trasmissibili oltre che agli abusi di alcool e sostanze psicotrope. Insomma, una serie di servizi che mancano e che devono essere adeguatamente formati e spalmati sul territorio" .
A PROPOSITO DI COVID19, LA CARENZA DEI POSTI IN TERAPIA INTENSIVA E CRISI NELLA GESTIONE DELL’EMERGENZA, COSA PUO’ FARE LA CALABRIA PER MIGLIORARE? 
"È argomento di attualità la crisi legata alle terapie intensive. Infatti, la scarsa disponibilità di reparti attrezzati per combattere questo nemico invisibile, ha costretto il governo centrale ad attuare spesso misure restrittive, maggiorate ma necessarie. La cattiva dislocazione dei reparti interessati e il ridotto numero di posti letto disponibili hanno costretto medici ed infermieri in prima linea, a compiere sforzi immani per strappare una vita dalle grinfie del virus. La mia proposta sarà sicuramente quella di potenziare i servizi in essere e creare nuovi punti di interesse ed adeguarli agli standard delle altre regioni, rendendo ancora più capillare ed efficiente il servizio ai cittadini che necessitano di cure particolari".  
Redazione