“Partecipo con vero piacere e profonda convinzione a questa importante ricorrenza – ha sottolineato in una dichiarazione il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto – esprimendo grande apprezzamento alla meritoria e per molti aspetti commovente attività che da cinque lustri Franco Corbelli porta avanti, con grande determinazione e spirito di servizio, in favore dei diritti civili e delle rivendicazioni degli ultimi.

Corbelli, mosso da sentimenti nobilissimi, ha vestito, in tutto questo lungo tempo di incessante attività al fianco di donne, uomini e bambini, di diversa etnia e provenienza, i panni di abile mediatore e di paladino di battaglie giuste che ha combattuto con grande onestà intellettuale e con assoluta tenacia, perseverando nell'affiancare i soggetti da tutelare ad ogni costo, fino all'ottenimento del risultato finale. Si tratti della richiesta di grazia al Capo dello Stato, della liberazione di una persona privata della libertà personale, della difesa di una vittima di violenza, del riconoscimento di un diritto al ricongiungimento familiare o di una raccolta di fondi per una persona bisognosa. Franco Corbelli ha fatto tutto questo in nome e per conto della legalità, della solidarietà e della difesa, ad oltranza, dei diritti civili ed umani. Ecco perché oggi, in occasione dei 25 anni del Movimento “Diritti civili”, dobbiamo prendere ad esempio il suo impegno e fare di tutto perché venga diffuso presso le nuove generazioni, cominciando, come egli stesso ha proposto, dalla scuola che è la palestra educativa e formativa per antonomasia. Mi sento onorato di avere un amico come Franco Corbelli. Un'amicizia di lungo corso la nostra - ha concluso Mario Occhiuto - che ci ha visti accomunati, io, a quel tempo, da giovane editore di una Tv locale, a diffusione regionale (TEN) e Corbelli, da abilissimo comunicatore e difensore dei diritti civili, in una esperienza esaltante che ha fatto sì che quel canale televisivo diventasse importante cassa di risonanza di tante battaglie civili e iniziative umanitarie che vanno assunte a modello di una terra generosa e partecipe del riscatto degli ultimi e dei diseredati”.

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