" Vi sono regioni che oggi hanno raggiunto un grado talmente alto di desertificazione e polverizzazione sociale da non riuscire più a dare linfa alle nuove generazioni". Questo il senso dell'ultimo report redatto dalla Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Cei, che gode di grande prestigio ed affidabilità. Solo in Calabria nel 2019 oltre 7.000 giovani sono andati altrove, la stragrande maggioranza laureata e diplomata. Continua, quindi, senza alcuna interruzione il fenomeno di spopolamento e di consequenziale invecchiamento della popolazione calabrese. Una popolazione reale, quella calabrese, che non supera 1.800.000 abitanti a fronte di 1.960.000 "residenti". Infatti molti giovani vivono altrove ma conservano la residenza per svariati motivi presso le loro famiglie d'origine. Basti accennare al fatto che al 31.12.2019 l'Inps erogava in Calabria ben 770.003 pensioni, a vario titolo. Una percentuale altissime di pensionati, il 40% della popolazione reale. La percentuale più alta fra tutte le regioni d'Europa. Non vi è nessun politico che non abbia "ciarlato" sulla necessità di fermare la fuga dei cervelli, che non abbia promesso mari e monti, che non abbia raccontato frottole e chiacchiere sulla necessità di creare le condizioni per consentire ai giovani calabresi di rimanere in Calabria. Ovviamente tutte chiacchiere, come sempre, mentre i fatti ed i numeri smentiscono ogni proposito e ogni annuncio espresso in quella lingua "politichese" alla quale nessuno più crede. Ma purtroppo in Calabria nulla cambia, i giovani vanno via, la sanità è al collasso, la crisi economica è spaventosa, ma nessuno sogna di impegnarsi per un nuovo cambiamento. La storia insegna che a cambiare devono essere i giovani che, invece, preferiscono andarsene. Non si può pretendere che la rivoluzione la possa compiere la truppa di 700.000 pensionati o dei 110.000 impiegati pubblici o dei 97.000 percettori del reddito di cittadinanza. "un "sistema" di assistenza che garantisce l'immobilismo sociale. In un rapporto Istat è stato previsto che nel 2050 con l'azione combinata di emigrazione giovanile e calo delle nascite in Calabria la popolazione si ridurrà a 1.200.000 abitanti dei quali oltre 850.000 pensionati. Una regione di anziani. A tal punto tutto sarà compiuto. 
Redazione