Anche per la programmazione 2014 - 2020 erano stati destinati dall'Europa fondi per ben 2 miliardi e 300 milioni di euro. Di questi ben 700 milioni sono stati spesi sino al 30 giugno e 1 miliardo e 600 milioni da spendere, riprogrammandoli o velocizzandone la spesa considerato che sono stati impegnati. Anche se rimane sempre il solito quesito irrisolto. Ma possibile che dopo tante programmazioni e tanti finanziamenti europei dal 1988 ad oggi la Calabria è sempre ultima nei suoi dati economici? E purtroppo fin quando sarà la Regione a gestire i fondi Europei rimarrà sempre così. Il ceto politico regionale vive di clientela, di voti di scambio, di favoritismi e solo una regione povera può garantire tale "Sistema". L'Europa, quindi, affida le sue immense risorse a chi, in realtà, non ha interesse alcuno a far crescere la Calabria. Un controsenso ed un paradosso incredibile ma reale. La politica è il vero tumore della Calabria e ne è la sua perenne disgrazia. Ma fin quando i calabresi non alzeranno la testa, non rizzeranno la schiena e non imporranno dal basso un cambiamento nulla sarà possibile. Ma sperare che i calabresi possano reagire è speranza sempre più flebile, sempre più evanescente. Ma la speranza è dura a morire anche se  spesso chi vive di speranza muore disperato.

Redazione