In un post pubblicato su Facebook dal bravo giornalista Francesco Di Napoli si rievoca un momento importante della politica della Prima Repubblica, quando la politica era vera Politica con la "P" maiuscola e quando a rappresentarla erano giganti dalla levatira di Giacomo Mancini. Di seguito lo pubblichiamo integralmente:
Il ricordo del giornalista e sociologo Mauro Rostagno a 31 anni dal suo omicidio cozza contro un territorio che gira le spalle alle sentenze. Io, l’ho scritto spesso, e lo riscrivo ancora, non ho conosciuto Mauro Rostagno, quindi non faccio parte di quella certa fiera delle vanità che si organizzano in questa triste ricorrenza. Ho conosciuto Mauro Rostagno attraverso la lettura degli atti giudiziari, così come mi è accaduto fare per altri morti ammazzati. Una costante letta in queste carte è quello che ad ammazzare questi poveri cristi, magistrati, giudici, poliziotti, gente qualsiasi, non era stata la mafia, perché a Trapani la mafia non esiste. Pensate, lo disse un sindaco e lo affermò anche un Procuratore della Repubblica.
Il 3 settembre 1982 il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa cadeva assassinato dalla mafia siciliana su ordine dei corleonesi di Totò Riina, sono trascorsi ben 37 anni da allora. Noi nel ricordare una figura importante della storia nella lotta alle mafie e al terrorismo ne rimembriamo un avvenimento che interessò la nostra città e la nostra Università. "In una famosa intervista che il grande maestro del giornalismo, Enzo Biagi, fece al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, sulla lotta al terrorismo, pubblicata dal settimanale “Epoca” nell'edizione del 28 febbraio 1981, fra le tante domande poste, una di queste recitava: “Lei fece accerchiare l'Università della Calabria. Ripeterebbe oggi quella operazione? E quali risultati diede?
L'iniziativa ha riguardato anche il convegno ‘Società Civile e Cultura per la Legalità/Economafia’ - organizzato dall’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco Italia) in collaborazione con l’Osservatorio sulla Legalità della Provincia di Cosenza, il Comune di Rogliano e la Pro Loco. Al dibattito, che è stato coordinato da Gianfranco Bonofiglio, oltre al sindaco della città, Giuseppe Gallo, hanno partecipato il vice ministro della Giustizia Luigi Li Gotti, il Prefetto di Cosenza, Francesco Antonio Musolino, il questore Guido Marino, il comandante della Compagnia Carabinieri di Rogliano, Stefano Monnati, l’europarlamentare Beniamino Donnici, il giudice Luigi Riello e il sociologo Pino Arlacchi.