"E' un paradosso inaccettabile la bocciatura di Occhiuto, che da anni lavora sul territorio realizzando straordinari risultati amministrativi e politici riconosciuti ed apprezzati da tutti gli esperti a livello nazionale. A destare scalpore ed amarezza sono soprattutto i modi ed i criteri oscuri con i quali il partito nazionale di Forza Italia sceglie i propri candidati, nonostante i militanti, da sempre impegnati nella ricerca del consenso sui territori, esprimano esigenze totalmente ignorate dai vertici nazionali che sembrano vivere in un'altra realtà."
Come era ampiamente prevedibile il veto imposto dalla Lega al Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, subito finanche dal fondatore del partito, Silvio Berlusconi, che, nonostante l'incontro dei tree big del centrodestra si tenesse a casa sua, nella Villa di Arcore, è stato considerato alla stregua di un domestico, non poteva non suscitare indignazione e sconcerto nel partito a livello locale. Ad intervenire nel merito Fabio Falcone, consigliere provinciale di Forza Italia.
"E’ paradossale che un segretario di federazione del partito democratico, quale Luigi Guglielmelli, vada contro la linea politica dettata dal segretario e dalla segreteria nazionale del partito. Lui e chi con lui grida oggi allo scandalo delle scelte politiche effettuate dal gruppo dirigente nazionale, sono gli stessi soggetti che tanto hanno avuto dal PD e che tanta perdita di credibilità hanno dato. Ma non solo, sono le stesse facce che hanno imposto i candidati alle passate parlamentari ottenendo il peggior risultato in tutta Italia."
"E’ finita la narrazione su Cosenza, città bellissima, europea e accogliente, che questa amministrazione aveva rifilato in questi lunghi otto anni ai cosentini. La città è fallita grazie a questo sindaco e a poco valgono i proclami delle ultime ore su un PIL cresciuto e relativo alle sole opere pubbliche realizzate in città e per la quali adesso non c’è un euro per la loro manutenzione. La stampa farebbe bene a chiedere ai cosentini se hanno mai avuto la sensazione che questa crescita riguardasse anche le loro tasche. Una città povera, inospitale, invivibile e per di più in dissesto. Cosa doveva capitarci di peggio?"