"Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto per l'Italia e per gli italiani. Qualcuno per il patto per le poltrone vuole smontare quello che abbiamo fatto finora". Lo ha detto il leader della Lega e ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Sta vincendo il partito delle poltrone", ha aggiunto. Sta per nascere un Governo con "un gioco di palazzo contrario alla maggioranza silenziosa del popolo italiano che ha votato da due anni a questa parte, un ribaltone pronto da tempo", ha detto ancora Salvini: "Non stiamo facendo appelli alle piazze, continuo a garantire stabilità a questo Paese. La via maestra è il voto".
"Tassativo, come ha sempre detto Luigi: mai con il partito di Bibbiano. Ma perché non consultate noi elettori?". L’appello, proprio sotto un post di Luigi di Maio, prende una valanga di like e dà il segno del clima. Votare, in teoria, non è mai un male. È la democrazia. Ma le cose non sono così semplici. E soprattutto nel caso dei 5 Stelle, il voto su Rousseau è evocato, attivato e modulato con tempi e modalità diverse a seconda dei risultati attesi dai vertici. Ora nel Movimento è in corso una battaglia feroce per decidere se la nuova potenziale alleanza con il Pd debba finire o meno al vaglio della rete e se debba finirci anche il nome del premier.
"Noi abbiamo bisogno di sapere se c’è ancora la possibilità che facciate una maggioranza con la Lega". "Non c’è questa possibilità". A casa di Vincenzo Spadafora, sottosegretario a Palazzo Chigi del governo dimissionario, c’è stato giusto il tempo di ordinare della pizza bianca. Alle 19.30 non c’è ancora traccia del "segnale chiaro" che la delegazione del Pd ha chiesto a quella dei M5S dopo l’incontro del pomeriggio. Un’ora e mezzo dopo la dichiarazione non c’è ancora. Ma c’è qualcosa di più: Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio sono faccia a faccia per il primo vertice giallorosso di un governo che forse nasce a giorni, forse non nascerà mai. All’appuntamento, convocato all’improvviso, il segretario del Pd è arrivato preparato.
Nicola Zingaretti ha ricevuto dalla direzione del Pd il mandato a aprire una trattativa per verificare la possibilità di "un governo di svolta per la legislatura", in "discontinuità" col precedente. Il documento è stato approvato per acclamazione all'unanimità. "Io faccio il presidente della Regione Lazio e il segretario del Pd e credo siano già due impegni molto gravosi e intendo continuare a fare questo. Rispetto a un governo che è entrato in crisi, bisogna dare vita a nuovo governo cioè una nuova squadra, però unito intorno al programma", dice il leader del Pd, intervistato dal Tg2. Il governo giallo verde caduto ieri "è stato uno dei peggiori della storia della Repubblica, dopo 14 mesi è fallito". "Per il Paese l'eredità di questo governo è drammatica", ha detto Zingaretti nella relazione alla Direzione del Pd.