Incuranti dei soccorsi a due ciclisti che avevano da poco travolto e ferito, e dei rilievi dell'incidente in corso, gli occupanti di una potente automobile hanno sorriso e scherzato, con tanto di pollice in alto, all'indirizzo della fotografa che ritraeva la scena per il giornale.
Si sono svolti ieri pomeriggio, venerdì 25 ottobre, alla chiesa di San Giovanni Battista alla Bicocca, a Milano, i funerali del piccolo Leonardo. Il bimbo, 6 anni, è morto martedì dopo essere precipitato venerdì scorso nella tromba delle scale della scuola elementare Giovanni Battista Pirelli che frequentava. "Non deve più succedere una cosa del genere a scuola". È il senso di un messaggio della famiglia di Leonardo, con cui si è concluso il funerale del bimbo di sei anni morto a Milano dopo essere caduto nella tromba delle scale della sua scuola elementare.
C’è il sangue sulle strisce e la vita tutta attorno. I carabinieri hanno coperto le chiazze con lo spray bianco, troppo bianco: e adesso quelle macchie candide disegnano quasi la traiettoria del proiettile che ha ammazzato Luca, dall’incrocio tra via Mommsen e via Bartoloni fino al pub John Cabot, il colpo di calibro grosso gli ha passato la testa ed è finito nella vetrina. Poi capita che vita e morte si intreccino in questa Roma che ci raccontano pacificata ma che è piena di droga, rapine e paure non raccontate più. Dunque si può morire sentendosi vivi come non mai, a 24 anni, uscendo dal pub con la fidanzata al braccio: si può morire ammazzati per proteggerla, davanti a cinquanta testimoni con una birra in mano, nel chiacchiericcio indolente di una serata di questo autunno che a Roma sembra ancora estate ed è così dolce da passeggiare, da farci l’amore.