"La scelta di commissariare- ha dichiarato Matteo Orfini che ben conosce lo squallore del Pd in Calabria - è l'unico strumento per garantire il rispetto delle regole e lo svolgimento del congresso". Al nome di Esposito non si è giunti nell'immediatezza ma anche dopo tanti rifiuti considerato che non è certamente facile fare il commissario in Calabria, terra difficilissima e piena di insidie. Come era prevedibile l'area del Pd vicina al Governatore Oliverio non poteva che prenderla malissimo.
Infatti gli oliveriani sperano in un forte intervento di Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria nazionale sperando che in cambio dei voti al congresso lo stesso Zingaretti possa azzerare la decisione del commissariamento. Ma per molti tale speranza è destinata a rimanere tale. Non sarà una passeggiata per il Commissario venire in Calabria in un momento particolarmente difficile per i gerarchi del Pd calabrese e, soprattutto, in piena campagna elettorale per le regionali.
E non è detto che il neo commissario lavorerà per confermare l'autocandidatura del Governatore Mario Oliverio. A tal punto potrebbe accadere di tutto. E, come sempre, la guerra all'interno del Pd continua arricchendosi di nuovi colpi di scena mentre il partito continua a perdere consensi e credibilità, ma questo ai gerarchi non interessa. L'importante è rimanere al potere, costi quel che costi. Anche se dopo di loro vi sarà il diluvio o la sparizione del Pd, tanto a loro interessa solo la poltrona, figuriamoci cosa possa interessargli del futuro del Pd.
Redazione