L'esito delle elezioni in Umbria è "un test da non trascurare affatto" - dice Conte - ma "noi siamo qui a governare con coraggio e determinazione, il nostro è un progetto riformatore per il Paese. Un test regionale non può incidere, se non avessimo coraggio e lungimiranza sarebbe meglio andare a casa tutti", afferma il presidente del consiglio a margine della seconda edizione di "Sindaci d'Italia", organizzata da Poste Italiane.
Alla luce del risultato elettorale, frena sull'alleanza col Pd il leader M5s, Luigi Di Maio, sostenendo, tuttavia, che il governo va avanti. "Quello in Umbria, ha detto, era un esperimento. Non ha funzionato. Tutta la teoria per cui si diceva che se ci fossimo alleati con un'altra forza politica saremmo stati un'alternativa non ha funzionato", ha affermato intervistato a Sky Tg24 parlando di "strada impraticabile" per il patto Pd-M5s. "Abbiamo bisogno che il governo sia migliorato e innovato", ha aggiunto Di Maio. "Sto lavorando affinché questo governo porti a casa il programma nei prossimi tre anni - ha rilevato -, e poi si faccia valutare dagli italiani. Il voto arriverà e sarà il momento in cui valutare se abbiamo fatto bene o male".
La replica di Franceschini arriva via Twitter: "Non mi sembra particolarmente acuta l'idea che poiché anche presentandoci insieme abbiamo perso l'Umbria, è meglio andare divisi alle prossime regionali. L'onda di destra si ferma con il buon governo e con l'allargamento e l'apertura delle alleanze, non di certo ridividendoci".