E' quanto scrive in un post su Facebook il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. "Il dissesto non riguarda i conti attuali del Comune ma la bocciatura del piano di risanamento messo in atto dall’attuale Amministrazione fin dal 2012 sul debito e sul deficit prodotto nel passato. Tutto riferito al periodo prima del 2010 quando noi ancora non c’eravamo. I rendiconti di bilancio evidenziano in modo incontrovertibile come i residui passivi (ossia i debiti) siano passati da 376 milioni del 2011 a 123 del 2018. Anche parificando gli stati patrimoniali (adeguando quello del 2011 ai nuovi criteri con i quali è stato redatto quello del 2018) si registra una riduzione di circa 60 milioni di euro."
"Quasi tutte le procedure di pre-dissesto sono state trasformate in dissesto dalle delibere delle sezioni regionali della corte dei conti. Il dato calabrese e in generale del sud Italia evidenzia come circa il 30% dei comuni si trovi in una situazione di dissesto o pre-dissesto. In particolare, in Calabria, l’80% degli Enti locali con popolazione superiore ai 15 mila abitanti e soggetta a tali procedure. Per i cittadini non cambia nulla perché il comune di Cosenza adottava già fin dal 2011 i parametri previsti dalle procedure di dissesto. Il pre-dissesto è un piano di riequilibrio finanziario in dieci anni e il dissesto in cinque."
"L’attuale Amministrazione della città di Cosenza - conclude Occhiuto - ha lavorato sin dall’inizio in una situazione di grave squilibrio finanziario a causa del debito e del deficit pesanti ereditati dal passato. E ha lavorato pure in presenza di una riduzione consistente dei trasferimenti statali che ha riguardato tutti gli enti locali a partire dal 2010. Ciò nonostante ha ridotto le spese e ripianato in parte il bilancio e nello stesso tempo ha consistentemente patrimonializzato la città utilizzando tutti i fondi europei per gli investimenti con la realizzazione di importanti opere pubbliche."